Fabio Saccomani
Sociologo e semiologo, Fabio Saccomani ha centrato i suoi studi sul neoliberismo dal punto di vista epistemologico e politico. La sua riflessione ruota intorno al colonialismo (“la Ricetta”, lavoro in work in progress), la vendita di armi e lo sfruttamento (“Bolle per Adulti”), i movimenti politici e processi di soggettivazione legati alle questioni di genere (“Fallocidio”).
Accanto agli spettacoli, ha realizzato due opere sul tema delle migrazioni. “Sink“, un monumento funebre legato alla memoria delle persone che sono morte nel tentativo di raggiungere l’Europa; “Face the wall”, un’opera diffusa e con oltre 700 partecipanti, una riflessione intorno al gesto di Antigone.
Si è formato con Michael Margotta, Leo Bassi, Paolo Nani, Rita Pelusio e Domenico Lannutti. È stato tuttavia il lavoro come artista di strada a consentirgli di trovare la sua cifra stilistica, una particolare forma di satira politica il cui bersaglio sono temi macrosociologici declinati in una forma comica ma implacabile e ricevibile da tutti i tipi di pubblico.
Fabio Saccomani si inserisce così a rinnovare la tradizione giullaresca, incontrando il pubblico nelle strade e nelle piazze e portando spettacoli satirici. Questo è dunque il bagaglio che porta in teatro: una modalità interattiva, una dote per l’improvvisazione, la facilità del contatto empatico col pubblico, la comicità e una satira tagliente.