13.14.15+20.21.22/07/2022 | c/o Corti di Capannori (LU)
nell’ambito di TEMPI MODERNI

di e con Deniz Özdoğan ed Elsa Bossi
regia e musiche originali Aleph Viola
produzione Fondazione Luzzati / Teatro della Tosse

Deniz Ozdogan, Elsa Bossi, foto Fanny Postiglioni

Deniz Özdoğan ed Elsa Bossi, foto Fanny Postiglioni

AYNA significa Specchio in turco.
Gli artisti Deniz Özdoğan, Elsa Bossi e Aleph Viola decidono di incontrarsi. Di farsi da specchio a vicenda. Giocano con le differenze delle loro culture e le affinità delle loro anime, alla ricerca di un vocabolario comune, viaggiano attraverso le parole e le visioni di altre donne, le apparizioni e i gesti delle loro antenate e la danza che tutti questi fantasmi chiedono di fare, per alleggerire anni di nebbia nel cuore.
Donne che si guardano da tempi diversi, che lasciano un lume perpetuo, una boa che resiste alle tempeste. Cosicché dal presente si possa ammirare il grande disegno nel telaio dell’esistenza. Allora tessere diviene unire, il tessere diventa riconoscere il disegno. La tessitrice, come l’aracne, scopre la sua opera mentre la crea.
È la tela ad essere tessuta, o lei stessa a tessersi?
Siamo noi a rifletterci allo specchio, o è lo specchio a riflettere noi?
Ci si guarda nello specchio, nell’intento di rimettere insieme i pezzi mancanti, rimossi, persi per strada, per “RIMEMBRARSI”, prima come Donna, per poi liberarsi anche da essa e tornare a danzare.

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Deniz Özdoğan (Istanbul, 3 aprile 1982) è un’attrice e cantante turca naturalizzata italiana.
Considerata una fuoriclasse della scena, ha iniziato a recitare all’età di cinque anni come studente presso il Teatro Nazionale di Istanbul.
Si è trasferita in Italia nel 2001 e 19 anni è ammessa all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.
Ha recitato, tra gli altri, con Massimo Dapporto ne “Il malato immaginario”, ne “Il gabbiano”, diretto da Leo Muscato, ne “La casa di Ramallah”  di Antonio Tarantino, per la regia di Antonio Calenda al fianco di Giorgio Albertazzi  e nella messa in scena di Valerio Binasco e di “Romeo e Giulietta”  nel ruolo della protagonista, a fianco a Riccardo Scamarcio, fino ai più recenti “Casa di Bambola” dove interpreta Nora, nella regia di Filippo Dini, “Homicide House” (Premio Tondelli) di Emanuele Aldrovandi, presentato al Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria in cui è la protagonista Tacchi a spillo, e “Lampedusa” del drammaturgo britannico Anders Lustgarten, che ha debuttato in prima nazionale a Mittelfest che le vale il Premio Ristori, come migliore attrice.
Molte collaborazioni con Valerio Binasco e la sua Popular Shakespeare Company di cui ha fatto parte, tra cui “Il Bugiardo”, “La Tempesta”, “Uno Sguardo dal Ponte”, unitamente all’importante rapporto creatosi con il drammaturgo e regista argentino-ormai  nome di culto del teatro contemporaneo mondiale- Raphael Spregelburd, con cui ha lavorato varie volte insieme negli ultimi anni, in qualità di attrice e di cantante, fino al  recente spettacolo con produzione e cast internazionale  “La Fin de l’Europe” , all’interno del quale è contenuto il testo “La Fin de la Noblesse” scritto da Spregelburd appositamente per lei.
Nel 2016 interpreta Sylvia nel debutto italiano del “Tribes” della drammaturga e regista (nipote di Pasternak) Nina Raine, che ha elogiato la sua interpretazione come una delle migliori e più efficaci letture in assoluto di questo personaggio, nelle messe in scena di cui il testo ha goduto.
Nel 2016 è una dei tre artisti scelti dall’Ambasciata Turca come rappresentante della cultura turca in Italia insieme a Ferzan Ozpetek e Serra Yılmaz.
Il 2011 segna il suo debutto cinematografico nel film “Io non sono io – Romeo, Giulietta e altri” di Paul Santolini insieme a Riccardo Scamarcio. Seguono “Fiabeschi torna a casa” diretto e interpretato da Max Mazzotta con Lunetta Savino e Ninetto Davoli, “Tir “per la  regia di Alberto Fasulo (premiato nel 2013 con il Marc’Aurelio d’oro per il miglior film al Festival Internazionale del Cinema di Roma) a fianco del celebre attore sloveno Branko Zavrsan (già premio Oscar per No man’s land di Tanovic); “La Rivincita” diretto da Leo Muscato; quindi” The fish in me” diretto dal connazionale Ertan Velimatti Alagöz che le vale il più importante premio del cinema turco per la sua interpretazione, “Altın Koza”
Tra i maggiori riconoscimenti, ha vinto il Fabulae Atellanae per il teatro e il Golden Graal come migliore attrice per la sua interpretazione di Giulietta nel dramma shakesperiano diretto da Binasco.
Nel 2018 scrive e mette in scena insieme al suo compagno Aleph Viola “IstanbulBeat”, un’omaggio alla sua città, ai fantasmi del passato e al viaggio che continua. Spettacolo che continua a portare in giro per tutta l’Italia e nei carceri
Nel 2019 entra a far parte della band/collettivo poliedrico genovese TRÓNCO, in qualita di cantante e di percussionista con i quali registra due album.
Vive a Genova, con Aleph Viola, con i suoi figli partoriti in casa, con i suoi sogni, gli amici e tanta musica.

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Elsa Bossi, classe 1968, attrice, diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Genova nel 1990, dopo aver recitato nel Tito Andronico di Peter Stein, inizia la collaborazione con il Teatro del Carretto di Lucca per la messa in scena dell “Sogno di una notte di mezza estate” e negli anni a seguire “Pinocchio”,”Amleto”, “Le Mille e una Notte” e altri.
In questi anni lavora con Giorgio Gallione del Teatro dell’Archivolto in vari allestimenti, con Nanni Garella, Giampiero Solari, Marco Sciaccaluga, Cristina Pezzoli, Giuliana Musso, Giulio Costa, Andrea Collavino.
Svolge seminari di formazione per allievi e insegnanti; con i detenuti del Carcere di Lodi elabora un breve testo che verrà messo in scena.
Scrive e interpreta “La Religiosa” di Denis Diderot e,
“Ada. La Solitaria” tratto dalle novelle di Ada Negri; per il Teatro Gioco Vita scrive la drammaturgia di “Babar”.
Lavora come attrice e cantante con il gruppo di musica antica Laus Concentus e con Giacomo Vezzani partecipa a due radiodrammi sulla vita di Giovanni Pascoli e William Blake.
Ha partecipato al film “Giorni e nuvole” di Silvio Soldini,”La logica della cose” regia di Andrea Baracco e al docufilm “0,9 Ampere” di Giotto Barbieri.
Ha frequentato seminari di formazione con Juan Carlos Corazza, Oskaras Korsunovas, Tomi Janezic.
Attualmente è in tournèe con lo spettacolo “Miracoli Metropolitani” di Carrozzeria Orfeo.

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Aleph Viola :”Sono nato nel 1990 a Latina, nel Lazio. All’età di 16 anni ho partecipato alle riprese di Mio Fratello è Figlio Unico di Daniele Lucchetti, e da quel momento ho cominciato a studiare recitazione.
A 19 anni mi trasferisco a Genova per frequentare la scuola del Teatro Stabile.
Durante la scuola incontro Neville Tranter, Enrico Bonavera, Mark Ravenhill, Marco Beasley, Jan Fabre e Valerio Binasco.
Con quest’ultimo partecipo alla creazione della Popular Shakespeare Kompany e del suo spettacolo d’esordio La Tempesta.
Per l’occasione mi occupo di musiche insieme ad Arturo Annecchino, e da qui inizia il mio viaggio parallelo nella fonica e nella composizione.
Compongo musiche originali per La Pecora Nera, regia e scrittura di Stefano Benni, Prometeo Incatenato, regia di Fulvio Pepe per Teatro Due di Parma,
Lampedusa, regia di Giampiero Borgia, The Spank, regia di Filippo Dini per Teatro Stabile di Torino.
Nel 2019 Giorgio Canali, diventa produttore insieme a Stewie Dal Col, del mio progetto cantautorale, registrando all’Art Music Studio di Bassano del Grappa.
Nel 2013 incontro Alejandro Jodorowsky che mi esorta a scrivere ed allestire i miei spettacoli, Inizio a praticare il teatro di strada.
Firmo la mia prima Regia nel 2017 per il Teatro della Tosse, con lo spettacolo ISTANBULBEAT scritto a quattro mani con Deniz Ozdogan, pubblicato per HortusConclusus.
Sono ideatore e regista dei videoclip pluripremiati di Pasino, cantautore genovese.
Come Attore partecipo a numerevoli produzioni, vengo candidato al premio Le Maschere del teatro 2017 come miglior attore emergente nello spettacolo La Cucina prodotto dal TNG.
Ho lavorato con Valerio Binasco, Fausto Paravidino, Glauco Mauri, Andrea Baracco, Carrozzeria Orfeo, Filippo Dini, Andrea Molaioli, Manetti Bros.”